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Quando attraversiamo periodi turbolenti, si tende a fare un bilancio con se stessi e chiedersi: “Sto bene?” Per milioni di lavoratori in tutto il mondo, rispondere a questa domanda è complicato. Tra la pandemia di COVID-19 e l’aumento del costo della vita, è facile capire perché le persone possano sentirsi sopraffatte. Il benessere viene al primo posto, a casa e sul lavoro.
I dipendenti si rivolgono alle aziende perché realizzino ambienti di lavoro in grado di venire incontro alle loro esigenze, mettendoli in grado di svolgere al meglio il loro lavoro. La posta in gioco è più alta che mai: secondo il Dipartimento del Lavoro USA, 11,5 milioni di persone negli Stati Uniti hanno lasciato il lavoro nel secondo trimestre di quest’anno, e si tratta del più alto tasso di dimissioni in oltre 20 anni. Ciò non significa che tutti i dipendenti hanno intenzione di licenziarsi in futuro, tuttavia questi numeri dovrebbero far riflettere i datori di lavoro.
Le aziende che pongono l’accento sul benessere dei lavoratori riscontrano un maggiore coinvolgimento, registrano un minor ricambio di personale e attraggono talenti con maggiore facilità. Qualsiasi azienda vorrebbe essere un luogo in cui i dipendenti si sentono coinvolti, stimolati e orgogliosi di lavorare. Ma che cosa s’intende in realtà con benessere? E in che modo le aziende possono realizzare un ambiente che lo promuova?
Un ambiente stressante porta i dipendenti a chiedere aiuto
Un recente studio di NPR dipinge un quadro sconcertante di come la pandemia e, in particolare, la variante Delta, abbia colpito la popolazione americana. L’indagine, condotta su 3.616 adulti, ha rilevato che il 38% delle famiglie statunitensi ha riferito di avere gravi difficoltà finanziarie, e il dato è ancora maggiore per le famiglie di origine latina e afroamericana, per le quali si attesta rispettivamente al 57 e al 56%. Gli intervistati con bambini hanno confessato la presenza di ulteriori problemi: il 20% delle famiglie ha difficoltà a trovare un servizio di assistenza all’infanzia adeguato in grado di consentire ai genitori di tornare al lavoro, mentre il 69% afferma che i figli che frequentano la scuola dell’obbligo rimangono indietro con i programmi.
Un altro ostacolo alla ricerca è lo stress emotivo causato dall’aumento dei crimini d’odio negli Stati Uniti. Una su quattro famiglie di origine asiatica ha dichiarato che temeva di essere minacciata o attaccata fisicamente a causa della propria origine etnica. Lo stesso comportamento è stato percepito dal 22% delle famiglie di nativi americani, dal 21% delle famiglie afroamericane e dall’8% delle famiglie di origine latina.
Tutti questi fattori si ripercuotono sulla salute mentale ( English ). La metà degli intervistati da NPR ha affermato che un membro della famiglia ha avuto a che fare con gravi problemi di ansia, stress, depressione o insonnia negli ultimi mesi.
Questo tipo di inquietudine sembra essere in aumento anche negli ambienti di lavoro. Degli oltre 1.500 lavoratori statunitensi di recente intervistati da Indeed, il 67% ha riferito che il pericolo di burnout è aumentato durante la pandemia. Un altro studio di YouGov ha rilevato che il fenomeno cosiddetto “Sunday scaries”, ovvero l’ansia comune che si prova la domenica per via dell’imminente ritorno al lavoro, è in aumento.
In un recente sondaggio di Deloitte, l’80% di 6.000 lavoratori di ogni parte del mondo ha affermato che il benessere dei lavoratori dovrebbe essere una priorità assoluta per i datori di lavoro. Tutto questo stress, il burnout e l’ansia sociale rendono il benessere negli ambienti di lavoro più importante che mai, e i dipendenti sono in cerca di aiuto.
Che cosa s’intende con benessere sul luogo di lavoro?
Il concetto di benessere negli ambienti di lavoro riguarda tutti gli aspetti della vita professionale, a partire da come si sentono i dipendenti dal punto di vista fisico e rispetto alla sicurezza negli ambienti di lavoro, all’ambiente sociale e alle mansioni che svolgono.
Possiamo suddividere il concetto di benessere negli ambienti di lavoro in quattro categorie principali:
Carriera: Ti piace quello che fai ogni giorno?
I dipendenti che ritengono che il loro lavoro abbia un significato e lo considerano una realistica opportunità di crescita ( English ) e di sviluppo tendono a segnalare tassi di benessere più elevati sul lavoro. Secondo un recente sondaggio di YouGov condotto su oltre 9.000 dipendenti statunitensi, il 55% di tutti gli intervistati ritiene che il lavoro da essi svolto sia un contributo significativo per il mondo e, di conseguenza, l’88% dichiara anche di sentirsi soddisfatto del suo lavoro.
D’altra parte, chi non ritiene che il lavoro abbia un significato o non vede opportunità di crescita a livello di carriera ha maggiori probabilità di sperimentare stress, burnout e altri problemi di salute mentale. In un rapporto del 2021 dell’American Psychological Association, che ha condotto un’indagine tra 1.501 dipendenti statunitensi, il 52% ha dichiarato che la mancanza di crescita professionale ha contribuito ad aumentare lo stress nell’ambiente di lavoro. Questo numero è aumentato rispetto al 44% rilevato dallo stesso sondaggio nel 2019.
Rapporti sociali: Hai intrapreso relazioni di valore?
Anche se i dipendenti apprezzano la flessibilità del lavoro da remoto, c’è il rischio che l’aumentato isolamento mentre si lavora a distanza potrebbe causare un problema alla salute mentale. In un sondaggio di Gallup del 2017, su 195.600 dipendenti statunitensi, il 70% ha dichiarato che avere un amico sul luogo di lavoro è stato il fattore che maggiormente ha contribuito a sollevare il livello dell’umore. L’isolamento sociale, in generale, è associato a un aumento di depressione e stress e può comportare altri problemi di salute a lungo termine. Un programma di lavoro flessibile, con orari di interazione personale coordinati ed eventi sociali, può aiutare i dipendenti a instaurare relazioni proficue sul lavoro.
Fisico: Hai l’energia per svolgere le tue mansioni?
I dipendenti che sono in grado di ritagliarsi del tempo per prendersi cura di se stessi hanno maggiori probabilità di apprezzare il loro lavoro. Il sonno, in particolare, è fondamentale. La mancanza di sonno rallenta i processi mentali, altera la memoria, rende più difficile l’apprendimento e aumenta il rischio di depressione. Anche se le aziende non possono effettivamente assicurarsi che i dipendenti dormano abbastanza, possono tuttavia promuovere una cultura in cui i dipendenti non si sentano sotto pressione e non siano portati a lavorare per un numero eccessivo di ore o per intere serate e nei fine settimana. È anche noto che l’esercizio fisico può migliorare la salute mentale, quindi benefit come ad esempio rimborsi per il fitness potrebbero comportare un ulteriore aumento del benessere fisico.
Disponibilità finanziaria: Hai denaro a sufficienza per vivere bene?
È risaputo che salari più elevati rendono i lavoratori più soddisfatti, ma l’aumento del costo della vita in molte città sta mettendo ulteriore pressione ai dipendenti con redditi più bassi. Negli Stati Uniti gli affitti sono saliti alle stelle, con un aumento dell’11,4% nei primi sei mesi del 2021, rispetto a una media del 3,3% nel 2017, 2018 e 2019, e gli esperti prevedono che gli aumenti continueranno nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, i salari sono rimasti per la maggior parte invariati. Inoltre, le difficoltà provocate dai salari bassi sono diffuse su vasta scala. NPR ha rilevato che il 59% degli intervistati con guadagni inferiori ai 50.000 dollari all’anno ha incontrato difficoltà finanziarie rispetto a solo il 18% di coloro che guadagnano più di 50.000 dollari all’anno.
I salari bassi hanno effetto sia sui dipendenti, sia sui datori di lavoro: in uno studio dell’American Psychological Association, oltre la metà dei dipendenti intervistati ha dichiarato che i salari bassi influiscono sulle prestazioni lavorative.
In che modo le aziende stanno favorendo il benessere
Un recente sondaggio di LinkedIn dà un’idea di quello che chiedono i dipendenti. Quando è stato chiesto ai 5.291 professionisti statunitensi intervistati di indicare ciò che avrebbero voluto chiedere ai datori di lavoro dopo la pandemia, il 50% ha dichiarato che gli orari flessibili e la sede di lavoro erano più importanti dopo la pandemia, il 45% ha detto che era più importante l’equilibrio tra lavoro e vita privata, il 41% avrebbe voluto maggiori benefit ( English ) – ad esempio permessi retribuiti e assistenza sanitaria ( English ) – mentre il 36% ha dichiarato che avrebbe preferito aumenti salariali e una cultura dell’ambiente di lavoro. L’offerta di salari competitivi, benefit interessanti e un ambiente di lavoro sano costituisce una base di partenza, ma in quale altro modo le aziende stanno cercando di affrontare il problema del benessere dei dipendenti?
Twitter ha fatto sentire i dipendenti coinvolti e valorizzati
Uno studio dell’American Psychological Association ha rilevato che il 48% dei lavoratori considera che la mancanza di coinvolgimento nel processo decisionale in merito agli orari del lavoro da remoto, ai cambiamenti a livello aziendale e alle questioni relative alle risorse umane e al benessere contribuisca allo stress negli ambienti di lavoro. Per consentire ai dipendenti di partecipare al processo decisionale a livelli più alti Twitter ha adottato alcune misure, quali – ad esempio – la creazione di gruppi di lavoro con il CEO, frequenti sondaggi sulla soddisfazione dei dipendenti e un programma di sviluppo dei talenti semplificato. L’obiettivo alla base di queste misure è colmare il divario tra dipendenti e dirigenza. Grazie anche a questi sforzi, Twitter vanta un grande coinvolgimento da parte dei dipendenti e spesso figura nell’elenco delle aziende migliori per le quali i dipendenti vorrebbero lavorare.
Slack ha compiuto significativi passi avanti per integrare la flessibilità
Alcuni studi hanno dimostrato che gli orari flessibili hanno effetti positivi sul benessere e sulla soddisfazione generale dei dipendenti. Slack è stata una delle prime aziende a integrare la tendenza alla flessibilità nell’ambiente di lavoro, annunciando all’inizio della pandemia che i dipendenti avrebbero avuto la libertà di lavorare quando e dove preferivano. Per offrire ai dipendenti un’ampia possibilità di scelta, Slack ha mantenuto spazi ad uso ufficio e offerto anche l’abbonamento a WeWork All Access, fornendo inoltre un pass per centinaia di sedi WeWork in tutto il mondo.
Citibank ha messo in primo piano l’equilibrio tra lavoro e vita privata
All’inizio di quest’anno, Citibank si è impegnata per far sì che la separazione tra vita privata e professionale fosse più netta. Ha istituito gli “Zoom-free Fridays” – vale a dire i venerdì senza Zoom – che hanno incentivato i dipendenti a sfruttare di più i giorni di ferie, e hanno scoraggiato la programmazione di chiamate e riunioni al di fuori dell’orario di lavoro. Anche se i risultati di questo impegno sono ancora tutti da vedere, sappiamo che condizioni di lavoro stressanti e orari prolungati hanno caratterizzato per lungo tempo le istituzioni finanziarie, per cui anche un piccolo passo può avere il potenziale per fare una grande differenza.
Gravity Payments ha aumentato i salari
Gravity Payments, la società di elaborazione carte di credito con base a Seattle, ha destato grande attenzione quando il CEO ha annunciato che l’azienda avrebbe aumentato il salario base a 70.000 dollari all’anno nel 2015. Da allora, l’azienda ha fatto registrare un aumento dei ricavi e dichiara che i dipendenti stanno dando il meglio di sé. L’aumento dei salari ha aiutato i dipendenti ad acquistare case e ad avere più figli, mentre il 70% di essi è stato in grado di far fronte ai debiti in modo significativo. Secondo Gravity Payments, l’alleggerimento di parte dell’onere finanziario sperimentato dai dipendenti con i salari più bassi ha costituito un’enorme differenza.
Il benessere può sembrare un’impresa complicata. I vantaggi più evidenti e i benefit – o apparentemente tali – che erano diffusi alcuni anni fa (tavoli da ping pong per tutti) non hanno poi avvicinato i dipendenti ai loro datori di lavoro in modo duraturo. E tuttavia, se non adottano ulteriori misure per venire incontro ai loro dipendenti, le aziende che offrono salari e benefit competitivi potrebbero ancora trovarsi alle prese con elevati livelli di burnout e un ridotto coinvolgimento da parte dei dipendenti.
L’empatia ripaga sempre. È fondamentale che le aziende si adoperino per capire cosa stanno provando i dipendenti in modo da personalizzare i benefit per rispondere alle sfide reali che affrontano. I dipendenti sono disposti a cambiare lavoro. Il lavoro flessibile e una dirigenza empatica rappresentano il presente e il futuro. Le aziende che non riescono a fare del benessere una priorità probabilmente sono destinate a rimanere indietro.
Bradley Little è uno scrittore e produttore video che vive a New York.
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